Starbucks il gigante dei locali dove si beve caffè, chiude 8.000 negozi per un pomeriggio per fare formazione, facendo questo perderà 12 milioni di dollari per formare i dipendenti dei negozi sulla diversità e su come rendere più vivibile il punto vendita migliorando l’approccio.
Un po’ differente dal tipico budget italiano della formazione con i fondi interprofessionali con il 90% delle spese sulla formazione obbligatoria sulla sicurezza e se avanza qualcosa “mettici un po’ di quella roba soft e hard skill”. Vero?
Tra l’altro il loro CEO dichiara che “non è una spesa ma che servirà al personale a pensare a se stessi come architetti e ingegneri del clima e della cultura del punto vendita“.
Cioè vogliono dire che si aspettano dal loro personale che si faccia promotore dell’esperienza, del ricordo e dell’immaterialità che stare in uno Starbucks comporta (voglio aggiungere che senza immaterialità sarebbe molto difficile vendere un caffè 5 dollari).
Tutto questo per dirti che la front line è un punto di contatto della customer journey dei loro clienti e che, forse, è l’unico punto di cui non hanno pienamente il controllo.
Provo a disegnare in maniera stringata i punti di contatto del cliente con il mondo Starbucks per spiegare meglio questo concetto, il cliente, durante la visita ai punti vendita “tocca”:
- Il negozio dall’esterno
Il negozio dall’interno con il suo clima, gli odori e le sensazioni che lascia
Il caffè con il gusto unico e l’aroma
Il personale
Immagino che sui primi tre punti di contatto ci siano studi che permettano di rendere il negozio e il caffè unico e clusterizzato sui clienti.
Come puoi vedere l’unico punto di contatto che non è sotto controllo totale da parte del brand è il personale con l’interazione con il cliente che rappresenta almeno il 70% dell’esperienza.
Se vieni trattato in maniera sbrigativa, se il tuo nome sulla tazza è sempre sbagliato, se non ti guardano mentre ti danno il tuo caffè il ricordo sarà di un fast food con del buon cibo ma poco personale.
Starbucks ha175.000 dipendenti e tutti parteciperanno a questo corso proprio perché il personale è un punto di contatto che ha necessità di essere migliorato e controllato per far diventare ogni Starbucks store “più accogliente per ogni individuo” (ad esempio bagno e tavolini sono disponibili anche per i non clienti).
Se fai diventare il tuo personale l’architetto dell’esperienza hai vantaggi netti, se vuoi sviluppare la front line noi possiamo aiutarci con un progetto specifico trovi gli approfondimenti qui http://www.mysteryclient.it/hr-development/ .